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Dal punta di vista dichiaratamente marxista dell'autore, questo saggio rilegge la storia cinquantennale della Costituzione della Repubblica. D'Albergo, giuspubblicista e docente alla scuola del Pci e della Cgil negli anni Sessanta e Settanta, contesta la tesi bobbiana della "inesistenza" della teoria marxista del diritto e dello stato, e si propone di individuare il contributo originale del filosofo tedesco alla scienza costituzionale, sottolineando che il marxismo è si portatore di una teoria del diritto e dello stato, ma come prospettiva di trasformazione della società e delle istituzioni non inquadrabile in modelli formali a priori.